martedì 7 ottobre 2014

L'atto puro e noi

L’attualismo vuole essere la visione del mondo come realtà che si realizza nell’atto concreto del pensare. Ciò vorrebbe dire che il principio del tutto non è in un lontano e inaccessibile abisso, ma presso di noi, anzi in noi stessi. Qui, dentro di noi, è il principio dell’essere e della vita, della natura e della società, dell’assoluta dignità della coscienza e del dovere radicale verso se stessa, di ogni miseria e abbrutimento e di ogni elevazione e sublime sacrificio, di ogni profondo sentimento e fervida passione come di ogni aridità e scetticismo, di ogni fede che ci slancia oltre ogni limite e di ogni illuminazione in cui comprendere il mondo nell’esercizio dell’intelligenza.

Ma la consapevolezza di questo valore del pensiero, non è per l’attualismo l’effetto di un facile entusiasmo o il prodotto di una fede generica ed esaltata nell’intelligenza dell’uomo, bensì una sofferta conquista - non definitiva, e vera soltanto nel suo rinnovarsi - attraverso l’esercizio critico del pensiero sulla propria evoluzione e la fatica del duro lavoro logico. L’attualismo infatti si sente erede e insieme continuatore della speculazione precedente e in particolare di quell’aspetto principale di essa secondo il quale di volta in volta si cerca di decidere il carattere fondamentale della realtà: carattere che poi, anche se non sempre esplicitamente espresso, ma sempre sotteso ad ogni concezione, stabilisce l’orizzonte in cui ogni altro aspetto del reale si disegna nell’effettività del sapere.

(Da "Preamboliin Cogitazioni Attualiste Francesco A. Muscolino, Roma 2014)


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